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PACKAGED MEET

Lingyi Hong

18.10
10.11

Vernissage/ 18.10.2025
Ore 18:00
Ingresso libero

L'Anatomia del Consumo


Il progetto artistico "CARNE CONFEZIONATA" di Lingyi Hong si inserisce nel panorama contemporaneo come una potente e complessa riflessione sulla condizione umana nell'era dell'industrializzazione alimentare e della speculazione biotecnologica. L'artista utilizza la "carne" non semplicemente come soggetto, ma come un linguaggio simbolico e un prisma concettuale attraverso cui analizzare le dinamiche sociali, culturali, scientifiche e spirituali che definiscono la nostra esistenza. Con un’indagine che trascende il banale atto del nutrirsi, Lingyi Hong scompone la materialità della carne per rivelare le sue stratificazioni di significato in una società dominata dal commercio e dalla produzione di massa.
La premessa del progetto è radicata nella trasformazione radicale che la carne ha subito. Non è più un prodotto diretto della natura, ma una merce che percorre una catena di produzione industrializzata: dagli allevamenti intensivi, ai macelli, ai processi di confezionamento standardizzati, fino agli scaffali dei supermercati e, infine, alla tavola. Questo percorso è il primo livello di critica dell'artista: la decontestualizzazione del cibo dalla sua origine naturale e la sua oggettivazione come pura unità di profitto e consumo. La domanda che Lingyi Hong pone—"Ma in futuro, quale tipo di carne mangeremo?"—è un monito non solo sulla sostenibilità, ma sulla nostra stessa identità in un mondo dove la biotecnologia promette la "carne artificiale", un passo che confonde ulteriormente i confini tra organico e fabbricato.

La Carne come Specchio Socioculturale


Il cuore del progetto risiede nella capacità dell'artista di caricare le varie forme di "carne" di significati multipli e interconnessi. A un livello fondamentale, la carne è riconosciuta come un bene di consumo alimentare e una fonte primaria di energia, il pilastro biologico della sopravvivenza umana. Tuttavia, è sul piano socioculturale che l'opera acquisisce la sua profondità critica. Diverse tipologie di carne—il taglio, la preparazione, il consumo—incarnano differenti culture, diventando marcatori distintivi di abitudini, tradizioni e status sociale.
L'artista ci invita a vedere come la scelta del cibo, e in particolare della carne, non sia mai neutrale. Essa è intrisa di storia, geografia e potere economico. Il modo in cui una società produce, distribuisce e consuma carne riflette la sua ideologia dominante, il suo rapporto con l'ambiente e le sue disuguaglianze interne. "CARNE CONFEZIONATA" utilizza l'immagine della carne lavorata e sigillata nel cellophane—il simbolo ultimo della modernità alienante—per simboleggiare l'omologazione e la standardizzazione a cui sono sottoposti sia il prodotto che il consumatore. Il packaging asettico e accattivante, tipico del supermercato, diventa una metafora per il modo in cui la realtà complessa e a volte scomoda (come la violenza dell'allevamento intensivo) viene "confezionata" e resa digeribile, esteticamente e moralmente, per la società.

 

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